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Il mercato del pesce di Tsukiji

Alle quattro del mattino, al mercato generale del pesce a Tokio, la borsa è in piena attività. Nel giro di poche ore tonnellate e tonnellate di pesce vengono contrattate, distribuite, portate via, o sventrate, segate, bollite e rivendute ad un ritmo di lavoro frenetico.
Il Giappone possiede la più grande flotta di pesca del mondo e dalla pesca trae il suo alimento primario.
Con il pesce i giapponesi fanno di tutto: farina, formaggio, mangime per bestiame, e finanche dolci.
Nessuno in Giappone riuscirà mai a fugare il sospetto sempre presente che non stia masticando in qualche modo farina di pesce, sia che vada in un ristorante di lusso o a casa di un amico. Compare in forme e colori differenti: a fette orlate di rosso che sembrano dolci siciliani, a bacchette affusolate come candeline di Natale, lo si mangia crudo e cotto. Alla tradizionale immagine del pugno di riso sarebbe più giusto sostituire quella del pesce.
Ma se da questo mercato, dove si allineano tonnellate di esemplari di ogni tipo, si passa in un ristorante, la “tempura” (fritto di pesce) è tanto miserella, che ne occorrono almeno cinque a formare un piatto nostro, alla occidentale.

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Nicola Sansone

 

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